Acquarica del Capo
Collocato nelle serre salentine del Capo di Leuca, Acquarica del Capo dista pochi chilometri sia dal versante ionico sia dal versante adriatico, infatti dista pochi chilometri dalle celebri Pescoluse, Torre Vado e dalle amene marine di Ugento, tra cui si distinguono Torre Mozza e Lido Marini.
Il paese è strettamente legato all’arte della lavorazione del giunco, tanto che gli abitanti vengono soprannominati "spurtari" per via delle sporte, vale a dire delle ceste, che realizzano.
L'arte di intrecciare il giunco affonda le sue radici nel cuore dell'Ottocento, quando gli uomini raggiungevano le paludi di Torre Mozza o dei Laghi Alimini e, dopo ore di fatica, rincasavano caricando fino a un quintale di giunco selvaggio sul pacco della bici.
A quest'arte è dedicato il Museo del Giunco, ospitato dal Castello Medievale. All'interno del cortile del castello è custodita la Pila di Pompignano, che nel 1982 lo scrittore Carlo Stasi recuperò da un casale dismesso.
Nel paese sorge una delle chiese più antiche del Basso Salento, la chiesetta della Madonna dei Panetti. Risalente all'XI secolo, si caratterizza per la doppia abside, soluzione raramente adottata in zona.
La zona è punteggiata da masserie fortificate, tra le quali si segnalano la masseria Baroni e soprattutto la masseria di Celsorizzo. Al complesso della masseria di Celsorizzo appartiene una torre colombaia di pianta circolare, risalente al XV secolo.
La torre ospita la cappella di San Nicola, probabilmente databile al XIII secolo, dove tutt'oggi si conservano scene affrescate.