ortelle

Il Salento non è solo spiagge e borghi ridenti assi turistici: per conoscere al meglio questo territorio ricco di arte, storia e folclore, bisogna visitare quei luoghi magari meno mondani ma che, per questo, hanno preservato quell'atmosfera rarefatta e più autentica.

Ortelle è uno di quei borghi che mostrano il volto più semplice e genuino del Salento, nonostante si trovi a soli 40 km dalla famosa città di Lecce e a due passi da rinomate località turistiche come Santa Cesarea Terme e soprattutto Castro, della cui contea faceva parte fino all'abolizione del feudalesimo nel 1806.

Cosa vedere a Ortelle

Il borgo di Ortelle ha un nome curioso che pare derivi da hortello, termine latino che indicava la presenza di orti o giardini dei semplici dalle finalità curative. Ebbene, la cittadina inizialmente era costituita da eleganti dimore dove i più ricchi abitanti di Castro si recavano in estate per trascorrere le vacanze, lontani dall'umidità del mare e attratti dall'aria che profumava particolarmente di gelsomino e di agrumi.

La zona si popolò ulteriormente quando nel 1537 Castro fu duramente assediato dai turchi e molti cittadini abbandonarono il borgo costiero per rifugiarsi nell'entroterra. Costruirono dunque altre case e diedero col tempo vita a quella che oggi è la cittadina di Ortelle.

Molto divertente l'aneddoto riguardante i suoi abitanti, chiamati nighiati: si narra che un giorno, per celebrare una ricorrenza, alcuni abitanti salirono in cima al campanile per far suonare le campane a festa. Dall'alto questi videro però solo tanta nebbia e credettero così tanto di trovarsi nel mezzo del mare che alcuni si tuffarono nel vuoto: la parola nighiati significa infatti persone annebbiate.

Ortelle è un centro dall'architettura tipica del Salento, con edifici bassi, case a corte, cantine e ambienti ipogei scavati nella roccia, i quali testimonierebbero l'esistenza di un antico villaggio rupestre.
Il borgo ruota attorno alla Chiesa di San Giorgio Martire, la cui facciata abbastanza sobria è impreziosita da un portale elegantemente scolpito di fine '900 sormontato da un meraviglioso coronamento realizzato nel '700 da Placido Buffelli. A colpire maggiormente all'interno sono senza dubbio il mosaico pavimentale che riproduce motivi geometrici, ma anche l'altare maggiore in pietra leccese realizzato dal Buffelli nel 1668.

Altrettanto bella è la Chiesa di San Vito e Santa Marina, costruita nel 1776 su un'antica chiesetta rupestre: la parte più suggestiva di questo mistico luogo è la cripta, la quale custodisce un dipinto settecentesco di San Vito e un affresco, sempre settecentesco, raffigurante Santa Marina.

Eventi più importanti di Ortelle ed escursioni

A due passi dalla Chiesa di San Vito e Santa Marina si trova l'imperdibile Cripta della Madonna della Grotta, simbolo di quella bizantinizzazione che travolse, tra il XIII e l'XI secolo, tutta l'Italia meridionale e quindi anche il Salento. I tesori custoditi in questa cripta, il cui campanile ricorda l'aspetto originario del sito religioso, sono incredibili: spiccano in particolare gli affreschi realizzati tra il XVII e il XVIII secolo, ma soprattutto i quattro altari dedicati a Sant'Eligio con immagini sulla sua vita, alla Vergine delle Grazie, ai Santi Medici e infine alla Trinità con gli Angeli (in sostituzione a quello originario eretto in onore di Santa Chiara). Nella cripta si trova anche lo splendido dipinto raffigurante l'Eterno Padre che, affiancato dallo Spirito Santo, dagli angeli e da una colomba, protende le braccia al cielo punteggiato di stelle.

Ortelle è un borgo dell'entroterra salentino che, non essendo legato necessariamente al turismo balneare, può essere visitato in ogni periodo dell'anno. Chi sceglie l'autunno, in particolare il mese di ottobre, avrà l'opportunità non solo di visitare il patrimonio storico del borgo ma anche di partecipare alla Sagra del Maiale. Si tratta di uno degli eventi gastronomici più famosi del territorio e permette a tutti i visitatori di degustare la carne di maiale cucinata in diversi modi, lessa, arrostita oppure condita con peperoncino, olio e limone (questo piatto prende il nome di maialino ‘ndilissato). Ci sono anche altre preparazioni come gli gnummareddhi, il sanguinaccio, spiedini e panini con il maiale: ad accompagnare il tutto non può mancare una delle eccellenze vitivinicole più rinomate del Salento, il Negroamaro.

La Sagra del Maiale di Ortelle fa però parte di un evento ben più ampio, ovvero la Fiera di San Vito, citata persino in un documento del 1781 dove si parla di tutti i mercanti della zona che raggiungono Ortelle per vendere e acquistare merci (citate come paniere di San Vito).
Da Ortelle si possono organizzare una serie di gite o escursioni alla volta di località vicine come l'area naturale di Zona Canali, popolata da tassi, volpi e ricci, ma anche Castro: nel borgo costiero si possono visitare i resti del Tempio di Minerva e il Museo Archeologico Antonio Lazzari, che custodisce alcuni reperti provenienti proprio dal sito archeologico.

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