Nella campagna salentina, a pochi chilometri da Lecce e dal blu dell’Adriatico, si trova un piccolo gioiello che sembra uscito da un’altra epoca: Acaya. Questo borgo fortificato, nascosto tra gli uliveti e i profumi della macchia mediterranea, è una destinazione ideale per chi cerca autenticità, storia e silenzio. Con meno di 500 abitanti e un’architettura rimasta intatta nei secoli, Acaya offre un’esperienza fuori dal tempo, tra mura rinascimentali, chiese antiche, paesaggi naturali e sapori locali.
Un luogo che racconta il Rinascimento salentino
Nata nel Medioevo con il nome di Segine, Acaya si trasformò radicalmente nel XVI secolo, quando Gian Giacomo dell’Acaya — architetto e ingegnere militare al servizio di Carlo V — la trasformò in una città fortificata modello. Concepita secondo criteri militari moderni per l’epoca, Acaya fu progettata con una struttura urbanistica ortogonale, mura spesse, fossati e bastioni pensati per resistere agli assalti ottomani.
Camminare oggi tra le sue vie significa attraversare un progetto strategico perfettamente conservato, dove nulla è lasciato al caso. Il borgo è una vera e propria testimonianza di urbanistica rinascimentale militare, unica nel suo genere in Puglia.
Un ingresso solenne: Porta Terra
Varcando la Porta Terra, anche chiamata Porta Sant’Oronzo, si ha la sensazione di entrare in un microcosmo sospeso. L’arco in pietra, sormontato dalla statua del santo patrono e dagli stemmi delle famiglie che si sono succedute nel governo del borgo, è l’unico accesso originale rimasto intatto. Un segno tangibile dell’identità storica del luogo, che introduce in un dedalo di strade ordinate, silenziose e cariche di atmosfera.
Un castello che guarda al mare
L’edificio simbolo di Acaya è senza dubbio il castello, una struttura imponente che domina uno degli angoli delle mura cittadine. Costruito tra il 1535 e il 1536, rappresenta uno degli esempi più riusciti di architettura difensiva cinquecentesca. Il complesso, a forma trapezoidale, è circondato da un ampio fossato e ospita al suo interno una corte, ambienti voltati a botte, antiche carceri, scuderie e sale che un tempo ospitavano la guarnigione.
Durante i lavori di restauro sono emersi reperti sorprendenti, tra cui i resti di una chiesa bizantina e alcune sepolture medievali, che raccontano una storia ancora più antica rispetto a quella delle fortificazioni.
Visitabile in diversi giorni della settimana, il castello è un vero e proprio museo a cielo aperto, capace di trasportare il visitatore indietro nei secoli.
La spiritualità tra pietra e silenzio
Nel borgo si erge la Chiesa di Santa Maria della Neve, punto di riferimento religioso per gli abitanti di Acaya. Ricostruita nel XIX secolo, conserva elementi architettonici più antichi che risalgono al XIII secolo, come la torre campanaria e alcune decorazioni originali.
L’interno, a tre navate, è semplice ma suggestivo: i sei altari laterali, i pilastri in pietra e le decorazioni sobrie contribuiscono a creare un’atmosfera di raccoglimento. La facciata neoclassica, invece, è il risultato di rifacimenti successivi che testimoniano le diverse fasi storiche attraversate dal borgo.
Poco fuori dalle mura, la Cappella di San Paolo rappresenta un altro piccolo tesoro. Costruita nel Settecento, è un esempio di architettura rurale devozionale, con un’aula semplice e un altare essenziale, incorniciata da una natura incontaminata che rende l’esperienza ancora più intima.
Un borgo che profuma di vita semplice
A colpire ad Acaya non è solo la sua architettura impeccabile, ma anche l’atmosfera autentica che si respira tra le sue stradine. Niente traffico, poche attività commerciali, silenzio ovunque. Il borgo si attraversa in una manciata di minuti, ma ogni angolo offre scorci suggestivi: bambini che giocano in piazza, anziani che conversano davanti alle loro case, il profumo del pane che arriva dai forni.
Ci sono piccoli bar dove gustare un caffè in tranquillità, ristorantini che propongono piatti tipici salentini con ingredienti locali e sorrisi genuini. Qui, il tempo non corre, ma accompagna.
A due passi, un paradiso naturale: la Riserva di Le Cesine
Chi visita Acaya ha l’opportunità di scoprire anche una delle riserve naturali più importanti del sud Italia. A soli 5 km dal borgo si estende la Riserva statale Le Cesine, un’oasi WWF di oltre 340 ettari, che protegge un raro ecosistema umido tra mare e terra.
Il paesaggio è dominato da laghi costieri, dune sabbiose, canneti e boschetti, dove vivono specie animali e vegetali rarissime. È il luogo perfetto per gli amanti del birdwatching, grazie alla presenza di uccelli migratori come aironi, falchi e cavalieri d’Italia, ma anche di orchidee spontanee, farfalle, anfibi e piccoli mammiferi.
La visita è consentita solo con guide ambientali autorizzate, che accompagnano i visitatori lungo i sentieri, spiegando l’importanza di questo fragile equilibrio naturale. Un’esperienza da non perdere per chi ama la biodiversità e la tranquillità della natura incontaminata.
Spiagge vicine e costa da scoprire
La posizione strategica di Acaya la rende anche un ottimo punto di partenza per scoprire il mare salentino. In meno di dieci minuti si raggiungono le spiagge dell’Adriatico, tra le più belle e selvagge della regione. Lontano dai circuiti del turismo di massa, si trovano tratti di costa dove scogliere basse si alternano a piccole baie sabbiose, circondate dalla vegetazione mediterranea.
Località come Torre Specchia, La Strada Bianca, San Basilio e Punta Cassano sono perfette per chi cerca il mare vero, senza fronzoli, con acque limpide, silenzi profondi e il profumo del rosmarino selvatico nell’aria.
Relax e benessere con vista: Acaya Golf Resort & Spa
Chi desidera combinare il fascino del borgo antico con un soggiorno all’insegna del relax, può scegliere l’Acaya Golf Resort & Spa, un’elegante struttura immersa nel verde a pochi minuti dal centro storico.
Oltre a un prestigioso campo da golf a 18 buche, il resort offre una spa moderna e completa, con piscine coperte, percorso benessere, sauna, idromassaggi panoramici e trattamenti personalizzati. Ideale per una fuga romantica, un weekend rigenerante o una pausa rilassante dopo una giornata tra cultura e natura.
I dintorni da esplorare
Acaya è anche un ottimo punto di partenza per visitare alcuni dei borghi e delle località più affascinanti del Salento. In pochi minuti d’auto si raggiunge Lecce, con il suo barocco spettacolare, ma anche piccoli centri come Cavallino, Calimera, Martano e Borgagne, dove scoprire tradizioni autentiche, artigianato locale e sapori di una volta.
Spostandosi verso la costa, si incontrano località come San Foca, Torre dell’Orso, Roca Vecchia e Otranto, ideali per proseguire l’esplorazione tra mare, cultura e leggende.
Luogo da ascoltare, non solo da visitare
Acaya non si attraversa di fretta. Si vive lentamente, si osserva, si respira. È un piccolo universo storico, perfettamente inserito in un paesaggio naturale d’eccellenza, dove ogni pietra, ogni scorcio, ogni sussurro del vento racconta qualcosa.
Se stai programmando un viaggio in Salento e cerchi qualcosa di più di una semplice meta turistica, Acaya ti offrirà molto: storia viva, natura intatta, ospitalità sincera e la rara sensazione di aver trovato un posto che non ha bisogno di cambiare per essere speciale.