presepe vivente tricase

L'estate in Salento si vive tra bagni nel mare cristallino che bagna questa assolata terra, pomeriggi da trascorrere tra le bellezze architettoniche dei borghi salentini e serate a ballare al ritmo della pizzica salentina nelle tante feste che animano il Salento.

Ma anche l’inverno in Salento ha la sua magia, alimentata da antichissime tradizioni religiose, popolari e culinarie. A Tricase l’Avvento è il periodo più atteso dell'anno visto che in questa cittadina del Capo di Leuca va in scena il Presepe Vivente, uno tra i più suggestivi e più antichi d'Italia.

Il Presepe Vivente di Tricase

Il presepe, come l’albero addobbato, è un rito irrinunciabile in tutte le case italiane in occasione del Natale: è un momento ricco di significato, la cui preparazione coinvolge tutta la famiglia. Ognuno lo fa secondo i propri gusti, usando materiale di riciclo e realizzando scenografie classiche o fantasiose. A Tricase il presepe è vivente, con personaggi che interpretano la Sacra Famiglia, i pastori e i Re Magi. Ciò che caratterizza quello che è considerato una delle rievocazioni della Natività più antiche d'Italia è la commistione tra la sacralità del momento cristiano e la tradizione agricola che caratterizza da secoli il borgo di Tricase. Infatti, oltre alle figure simboliche del presepe, sono rievocati anche antichi mestieri con strumenti e macchinari antichi riprodotti fedelmente.

Il Presepe Vivente di Tricase coinvolge l'intera cittadinanza che partecipa alla sua realizzazione, oltre ovviamente a interpretare ognuno il suo ruolo in questa sacra rappresentazione. Si svolge lungo un percorso lungo quasi 2 km che segue le naturali asperità del terreno, punteggiato poi da più di 35 mila lampadine che rendono lo scenario ancora più suggestivo al calare della sera. Il punto terminale è presso Monte Orco, dove è sistemata la Grotta della Natività: coincide con la casa di Andrea Rizzo, colui che nel 1976 ebbe l'idea di creare a Tricase un Presepe Vivente, forse inconsapevole di regalare alla città un evento che l'avrebbe fatta diventare meta imperdibile per tutti coloro che desiderano respirare il vero spirito del Natale.

Andrea Rizzo aveva la sua casa, nota come Villa delle Gomene, in cima a Monte Orco, un luogo paesaggisticamente straordinario: l'uomo decise, un giorno del 1976, di dare forma alla sua profonda fede religiosa creando dal nulla un Presepe Vivente nei pressi della sua dimora, affiancata da un caratteristico trullo. Nato come un evento quasi privato, col passare del tempo riscosse sempre più consensi e molti amici e conoscenti cominciarono a collaborare con Andrea Rizzo, contribuendo così a creare la manifestazione quale è oggi: un grande evento di richiamo nazionale e non solo.

La Luce di Betlemme illumina Tricase

Tutto inizia con il viaggio a Lecce della Delegazione del Comitato del Presepe Vivente di Tricase Onlus: qui viene prelevata la Luce della Pace, accesa dalla fiamma che da tempo immemore arde all'interno della Basilica della Natività di Betlemme e viene collocata proprio nella Grotta della Natività.

Visitando il Presepe Vivente di Tricase si attraversano le ricostruzioni della Sinagoga, del Palazzo di Erode, mulini, frantoi e poi una serie di modeste capanne che ospitano antichi mestieri: si possono osservare fabbri mentre battono il ferro, anziane signore che fanno le orecchiette, il calzolaio, il vasaio e il conciabrocche.

È possibile visitare il Presepe Vivente di Tricase fino al 6 gennaio: la sera del giorno dell'Epifania i protagonisti sono i Re Magi che, con i loro ricchi abiti, sfilano verso la Grotta della Natività partendo dal Castello di Tricase.

Il Presepe Vivente di Tricase è una ghiotta occasione per visitare questo bellissimo borgo del Capo di Leuca, il cui centro storico è un vero e proprio gioiello caratterizzato dalla presenza di case-torri, dimore fortificate risalenti al XVI secolo molto simili alle masserie.

Il Castello, noto anche come Palazzo Gallone, è uno dei simboli della cittadina: nato come fortezza, con tanto di mura e fossato, divenne poi elegante dimora nobiliare fino a diventare oggi sede del Municipio. Spettacolare è poi la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, splendido esempio di arte barocca risalente al 1736: la facciata incanta con il suo grande portale circondato da colonne e sormontato da una edicola, mentre all'interno è possibile ammirare ben dodici altari più l'altare maggiore del 1876.

Imperdibile, per chiunque si trovi a Tricase, è visitare la Quercia Vallonea, considerata, visti i suoi sette secoli di vita, un vero e proprio dolmen sotto le cui immense fronde pare si rifugiò Federico II con i suoi cento armigeri per ripararsi da un violento temporale.

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