Il fiordo del Ciolo: natura e mare da cartolina

A donare fascino e bellezza al Salento sono una serie di motivi, che riguardano la storia espressa nell'arte che trabocca nei luoghi, le tradizioni che rivivono in riti ancestrali e i paesaggi naturalistici che esplodono in luoghi incantevoli, tra i quali vi è il Fiordo del Ciolo.

Il Fiordo del Ciolo

Il Fiordo del Ciolo è una splendida insenatura a poco meno di 10 km da Santa Maria di Leuca e prende il nome "ciolo" dalle colonie di corvi o gazze che in passato popolavano il fiordo per nidificare. In maniera particolare, vi è una grotta che aveva un’altissima presenza di questi volatili, la cosiddetta "Grotta del Ciolo", sovrastata da un ponte alto 40 metri, che funge da vertiginoso trampolino per i tuffatori più coraggiosi e temerari.

La grotta è una grande cavità accessibile solamente via mare: se all'esterno può sembrare assai tetra all'interno, addentrandosi, rivela un laghetto con acque dal fiabesco color smeraldo, spesso rifugio di tartarughe marine. Non sorprende dunque quanto questa grotta sia meta degli amanti delle immersioni e dello snorkeling.

Chi, invece, vuole semplicemente rilassarsi sotto al sole sulla spiaggetta all'interno del fiordo, basta percorrere la bella scalinata in pietra per raggiungerla, che attraversa la bellissima altura ricca della tipica vegetazione mediterranea. Gli amanti del trekking e del birdwatching durante le loro passeggiate potranno scorgere, infatti, il fiordaliso di Leuca e splendide orchidee selvatiche, piccioni torraioli, tampolieri, taccole e persino il raro "falco eleonorae".

Il Fiordo del Ciolo è una zona anche ricca di testimonianze storiche, quali antichissime pajare e reperti risalenti principalmente all'era del Paleolitico e del Neolitico, soprattutto specie animali imponenti e reperti fossili. Come ogni luogo dalla magica bellezza che si rispetti, anche il Fiordo del Ciolo è ammantato di suggestive leggende.

La più nota è legata ai pirati turchi che tanto spesso hanno vessato le coste salentine: si racconta che una nave turca approdò presso questa insenatura per razziare i villaggi vicini. Tra gli oggetti rubati, vi era una grossa campana che i turchi legarono alla prua della loro imbarcazione, ma una volta salpati un'onda gigantesca li travolse scaraventando in mare la campana. Tutto ciò accade una Vigilia di Natale e si dice che ogni anno, la notte prima di Natale, la campana risuoni tetramente dagli abissi.

La vicina Santa Maria di Leuca

Il Fiordo del Ciolo è a due passi da Santa Maria di Leuca, un borgo abbagliato dalla luce del sole e chiamato dai romani de finibus terrae proprio perché è all'estremità della regione Puglia, là dove Adriatico e Ionio si incontrano, secondo un’antica credenza.

Il famoso Santuario di Santa Maria di Leuca è il luogo ideale per scorgere un panorama unico ed indimenticabile sul mare infinito, dove si racconta Pietro passò, proveniente dalla Palestina, diretto a Roma. Un'altra vista spettacolare si gode dal faro del 1886, dalla cima del quale nelle giornate più limpide si possono scorgere i monti dell'Albania e persino l'Isola di Corfù.

Molte sono poi le grotte che impreziosiscono la costa quali la "Grotta del Diavolo", dai rimbombi sinistri e ricca di reperti del Paleolitico, la "Grotta dei Giganti" con resti di un gigantesco pachiderma preistorico, e la "Grotta Presepe" con stalattiti le cui forme ricordano le figure della natività.

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