Melpignano
A pochi chilometri da Maglie, sorge Melpignano, paese di 2000 anime che appartiene alla Grecìa Salentina, in cui fino a qualche decennio fa era ancora parlato il griko.
Centro in cui è vivo l'artigianato, in particolare quello legato all'estrazione della pietra leccese, è noto per essere teatro del Concertone della Notte della Taranta, che si tiene ad agosto.
Dal suo terreno affiora in abbondanza la pietra leccese, litotipo che riveste di una patina ambrata numerosi edifici salentini. Facile da lavorare, è assai apprezzata in campo artistico, come dimostra il Barocco leccese. Sono in pietra leccese una parte dei menhir e dolmen che punteggiano la zona.
Squadrati come il menhir Minonna oppure irregolari come il menhir Scinéo, si ergono nel cuore dell'abitato o all'ombra di ulivi secolari e sono considerati le pietre sacre del Salento, arcani testimoni dei tempi perduti. Come la maggior parte dei dolmen salentini, il dolmen Specchia, collocato a 2 km dal centro, ha l’accesso rivolto a oriente.
Melpignano dista soltanto una ventina di chilometri da Otranto e dalle spiagge degli Alimini, tra le quali si segnala la Baia dei Turchi, suggestiva spiaggia sabbiosa che nel 1480 fu scelta dai turchi come punto d'approdo nel corso dell'assedio idruntino.
Leggenda vuole che il nome del paese derivi dalla musa della tragedia Melpomene: vero è che danza e canti sono i protagonisti di un evento di livello ormai internazionale che si tiene proprio qui, a chiusura dell'estate, e che segna la celebrazione della pizzica salentina, il Concertone della Notte della Taranta.