valle dell'idro

Il Salento sorprende ed è conosciuto soprattutto per le sue famose spiagge, tuttavia anche l’entroterra è da scoprire per gli altri meravigliosi punti di interesse. È il caso della Valle dell’Idro, un perfetto connubio tra storia antica e una natura ancora incontaminata. Si tratta di una valle profonda vicino la città di Otranto, un luogo molto diverso dalle immagini alle quali il turismo di massa è abituato in questa zona del nostro Paese. Andiamo allora alla scoperta della suggestiva Valle dell’Idro, un’area capace di dar vita a racconti e a tante leggende.

La Valle dell’Idro, un itinerario alternativo del Salento

La valle prende il nome dal fiume Idro ed è caratterizzata da un terreno formato dalla roccia sedimentaria, in un momento successivo trasformata in campi coltivati. Il paesaggio è ricco di una rigogliosa vegetazione e di colture, una zona ideale per delle salutari passeggiate. I terreni dell’area sono fertili, qui i contadini locali coltivano verdure, ortaggi e alberi da frutto. Un tempo il fiume Idro tagliava l’intera area, oggi è poco più di un ruscello lungo circa cinque chilometri. Si tratta di un piccolo ruscello situato lungo la via che collega Otranto a Casamassella e a Giurdignano.
In origine, il fiume solcava la valle presso cui è nato un insediamento rupestre e del quale oggi restano interessanti antri e grotte. La data dell’insediamento non si conosce con precisione, ma dai resti di qualche antico dipinto pare risalisse all’anno mille. La Valle dell’Idro non è conosciuta dal grande turismo, in genere molto concentrato sul mare e sulle spiagge del Salento, ma presenta spunti di interesse fuori dal comune. Un concentrato di antica storia in cui è facile incontrare lungo i vari percorsi grotte, chiese, incisioni, pozzi e tante altre testimonianze del passato.

I luoghi da vedere tra grotte, chiese, incisioni e pozzi

I punti di interesse lungo la Valle dell’Idro non mancano affatto, un territorio pronto a soddisfare la curiosità dei visitatori. Da vedere innanzitutto la chiesa rupestre di Sant’Angelo, contraddistinta dalle 3 aperture ad arco. La chiesa – cripta è situata sulle pendici dell’omonimo monte, in una zona segnata dalla presenza anche di altre grotte. Le condizioni della chiesa purtroppo oggi non sono per niente ottime. Nonostante parte della grotta sia andata distrutta, si può ancora guardare la differenza tra il Naos, il principale tempio, e il Bema, il presbiterio destinato al clero. Nella chiesa di Sant’Angelo in parte sono ancora visibili alcune testimonianze degli affreschi che ornavano la grotta, raffiguranti delle figure sacre, l’Arcangelo Gabriele e persone in tuniche. Anche se gli affreschi della grotta non sono molto identificabili, il sito resta tra i più suggestivi dell’intera Valle dell’Idro. Un luogo per sua natura molto singolare, con i suoi 3 absidi e la grotta accessibile dall’interno della struttura. Un altro sito religioso da visitare è la chiesa di San Nicola, povera di affreschi ma con all’interno 3 interessanti iscrizioni in lingua greca.
Le incisioni caratterizzanti la Valle dell’Idro sono comunque tante, altre infatti sono visibili sul Monte Piccioniere e ritenute possibili tracce del popolo messapico. Su questo monte sono anche visibili le celle scavate nelle rocce per i piccioni e le testimonianze di un muro megalitico. Verso le pendici del Monte Lauro Vecchio, sono invece rintracciabili alcune incisioni che riportano croci e navi con croce latina.
Insieme alle grotte, le chiese e le incisioni, un altro segno distintivo della Valle dell’Idro sono i pozzi. Queste cavità erano molto importanti, in quanto assicuravano l’acqua utile alla sopravvivenza della popolazione. Da vedere, infine, anche il ponte ad arco realizzato verso i primi anni del novecento. Un ponte ad arco immerso in un paesaggio quasi fiabesco, dove il tempo sembra essersi fermato. Visitare la Valle dell’Idro è anche un’ottima occasione per un tour alla scoperta della vicina Otranto, la Porta d’Oriente affacciata sull’Adriatico. Un borgo tra i più belli d’Italia, situato sul tacco dello stivale della nostra Penisola e riconosciuto Patrimonio Culturale dell’Unesco.

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