chiesa santissima maria annunziata otranto

Il Salento è una terra dove si incontrano culture e tradizioni distinte, come si scopre anche visitando uno dei luoghi più rinomati di Otranto: la Chiesa della Santa Maria Annunziata. Dalla sua posizione dominante è possibile godere di un panorama straordinario sulla città di Otranto.

Sulla vetta di Otranto: la Chiesa della Santa Maria Annunziata

Già all'epoca in cui è stata costruita la struttura su cui sorge quella attuale, l'intento era quello di creare un riferimento capace di esprimere autorevolezza. La costruzione risalente al dodicesimo secolo è situata sui resti di insediamenti messapici.

Nel mese di agosto del 1088 la struttura viene consacrata, diventando la Cattedrale più imponente di tutto il Salento. Si tratta di un edificio con impianto a croce latina diviso in tre navate. Quel che caratterizza gli interni è senza dubbio l'ampia superficie ricoperta a mosaico. Il pavimento rimane l'unico mosaico tuttora integro di epoca normanna su tutto il territorio nazionale. Chi arriva di fronte a questo edificio religioso rimane incantato dalla facciata in stile romanico, semplice ma al tempo stesso imponente. Le linee geometriche sono definite con due spioventi ai lati, anche se il protagonista assoluto è il rosone aggiunto durante il Rinascimento, che regala un tocco armonico.

Questa costruzione religiosa si distingue per la capacità di raccontare le varie civiltà che si sono avvicendate sulla terra salentina. Basti pensare che la Cattedrale ha svolto anche le funzioni di moschea per quasi un anno quando la città era sotto il dominio turco alla fine del quindicesimo secolo.

Santa Maria Annunziata: un incontro tra genti, culture e religioni

All'interno della Chiesa vi sono molti elementi interessanti, in particolar modo per tutti coloro che sono appassionati di storia dell'arte. Uno dei più rilevanti è il mosaico che vanta quasi mille anni: fu commissionato infatti nel lontano 1163 per volere dell'arcivescovo dell'epoca.

A incaricarsi della sua realizzazione fu il monaco Pantaleone, che com'è possibile evincere da alcune testimonianze, intendeva trasmettere attraverso il mezzo visivo gli insegnamenti che i suoi confratelli tramandavano per via orale. Senza dubbio tra gli elementi più interessanti di questo mosaico emerge il forte legame che unisce la cultura occidentale con quella orientale in queste terre.

In maniera rilevante tutt'oggi in termini di fratellanza e accoglienza, il mosaico della Cattedrale celebra la pacifica convivenza tra due religioni, quella cattolica e quella giudaica, nonché la coesistenza di culture e civiltà diverse. Per quanto concerne gli aspetti stilistici, il mosaico è stato creato unendo delle tessere realizzate con calcare locale. La fusione tra Oriente e Occidente è chiara anche nello stile romanico, nel quale si fanno largo però evidenti richiami bizantini. Il mosaico si può ammirare camminando lungo la navata centrale ma anche nelle seminavate laterali.

I mosaici delle navate: tante tessere per un racconto senza tempo

Nella navata centrale è presente un altro dei punti di interesse di quest'edificio religioso. Si tratta dell'albero della vita che svetta su fedeli e visitatori con la sua altezza imponente. Sui rami di questo albero è possibile ritrovare non solo personaggi afferenti alla Bibbia, bensì anche figure storiche e mitologiche, nonché personaggi legati al folklore, come ad esempio mostri delle leggende popolari. Nel Vecchio Testamento l'albero della vita era generalmente associato all'immortalità tipica dell'essere divino. In tal senso, l'albero considerato come l'origine di qualsiasi forma di vita viene dunque utilizzato a scopo educativo, nell'ottica di aiutare il fedele a comprendere come le figure note e i fondamenti della civiltà possano essere riconducibili a una sola origine.

Di fatto l'artista Pantaleone, ovvero lo stesso del mosaico, ha utilizzato l'albero della vita come metafora visiva per creare un racconto coinvolgente dell'intera storia dell'umanità, partendo dalla cacciata dell'Eden. Una versione più piccola di un altro albero della vita dedicato al tema della Redenzione si può notare sulla navata destra. Qui sono raffigurati animali da sempre associati a particolari virtù o vizi. Nell'ottica di un racconto simmetrico un terzo albero fa capolino sulla navata sinistra. In questo caso il tema riguarda il Giudizio Universale, con l'immaginario tipico della religione cristiana e la dicotomia tra paradiso e inferno.

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