C’è un profumo che a Lecce si insinua tra i vicoli barocchi alle prime luci del mattino: è quello del pane appena sfornato. Caldo, fragrante, vivo. Un richiamo che appartiene non solo ai sensi, ma alla memoria, alla storia quotidiana di una città in cui il forno è ancora un luogo di incontro, condivisione e pazienza. Qui, dove la farina si mescola con il tempo, esistono panifici che vanno oltre la semplice produzione: sono botteghe del gusto che custodiscono l’anima più autentica del Salento.
Abbiamo scelto tre forni che, secondo noi, raccontano il pane in modo straordinario, ciascuno a suo modo. Non è una classifica, ma un piccolo viaggio tra sapori, mani artigiane e storie vere. Perché a Lecce il pane non è solo pane. È identità.
1. Panificio Quarta – Il sapore del tempo
In una delle vie storiche del centro, Via dell’Abate, c’è un profumo che non tradisce mai: quello del Panificio Quarta, punto fermo per generazioni di leccesi. Questo forno a conduzione familiare non ha mai inseguito le mode, perché ha sempre saputo che la vera forza sta nella costanza del sapore, nella fedeltà alla materia prima, nella bontà senza compromessi.
Qui, il pane è quello che resiste al tempo. Cotto nel forno a legna, lievitato lentamente, fatto con farine selezionate, ha quella consistenza rustica che sa di tavole imbandite, domeniche in famiglia e semplicità perfetta. Ma Quarta non si ferma al pane: la rosticceria è ricca e generosa, e i dolci, tra cui i pasticciotti e le pitteddhe, sono vere coccole per chi cerca qualcosa di buono a ogni ora.
Entrare da Quarta è un po’ come entrare in una casa: si è accolti dal profumo, ma si resta per la gentilezza, la varietà e la qualità che non delude mai. Ideale anche la sera, quando molti forni abbassano le saracinesche ma qui le vetrine restano piene di bontà.
📍 Via dell’Abate, 41 – Lecce
2. Fornoh – Il futuro dell’arte bianca
In un quartiere più moderno della città, in Viale Cavallotti, due ragazzi con le idee chiare hanno dato vita a un forno che è molto più di un panificio. Fornoh nasce dall’unione di passione, tecnica e un’attenzione quasi maniacale per la qualità. Riccardo Castrì e Andrea Godi hanno portato a Lecce un nuovo modo di intendere la panificazione, fondendo tradizione e sperimentazione, con uno sguardo sempre puntato sulla sostenibilità.
Le farine sono selezionate con cura, spesso derivanti da grani antichi e locali, e ogni impasto è studiato per esprimere personalità. Il lievito madre regna sovrano, il tempo è un ingrediente fondamentale e il risultato si assapora in ogni morso: pagnotte dal cuore umido, croste spesse e fragranti, profumi che cambiano a seconda della stagione.
Ma Fornoh è anche un laboratorio a vista, dove il pane si fa sotto gli occhi dei clienti, in piena trasparenza. E se il pane è la punta di diamante, non mancano chicche imperdibili: la pizza in pala croccante, i croissant salati con farciture sorprendenti, i biscotti da credenza che sanno di casa e di domenica mattina.
Fornoh è il forno per chi cerca qualcosa di nuovo, ma fatto con il rispetto di ciò che è stato.
📍 Viale Felice Cavallotti, 23 – Lecce
3. Panificio Verri – Dove la provincia profuma di casa
Ci spostiamo appena fuori Lecce, a Caprarica, piccolo borgo salentino dove la campagna si fa ancora sentire nell’aria e nella semplicità dei gesti. Qui sorge il Panificio Verri, fondato nei primi anni ’70 e oggi portato avanti dai figli del fondatore con la stessa dedizione di una volta.
Entrare da Verri è fare un passo indietro nel tempo. Il pane è quello di sempre: croccante, denso, dorato, fatto con semola di grano duro e lievitazione naturale. La semplicità regna sovrana, ma non c’è nulla di banale: ogni prodotto nasce da un processo artigianale che rispetta il ritmo delle cose buone.
Oltre al pane, ci sono frise, pucce, taralli, rustici e dolci tradizionali preparati come si faceva una volta. E c’è anche un valore aggiunto: quello di un forno che è punto di riferimento per la comunità locale, dove il cliente non è mai solo un cliente.
📍 Via A. Saffi, 8 – Caprarica di Lecce
Perché questi forni?
Perché ognuno di loro non si limita a vendere pane, ma lo racconta. Perché in un’epoca in cui tutto corre veloce, c’è ancora chi sceglie di fare le cose con lentezza, consapevolezza e amore per il mestiere. Perché il pane, in fondo, è uno degli ultimi gesti autentici che ci resta: lo si spezza, lo si condivide, lo si riconosce.
Ecco, in sintesi, cosa li rende speciali:
- Panificio Quarta: per chi cerca il pane di una volta, caldo e generoso come un abbraccio.
- Fornoh: per chi ama sperimentare, senza mai perdere di vista la qualità.
- Panificio Verri: per chi desidera riscoprire la bellezza della semplicità fatta bene.
Un consiglio (non richiesto, ma sincero)
Se capiti a Lecce, lascia che il tuo naso ti guidi. Cammina senza fretta, entra in un forno anche solo per guardare. Chiedi, assaggia, porta con te un pezzo di questa terra che ha nel pane uno dei suoi racconti più belli. Perché in Salento, quando il pane è buono, non si butta via neanche il profumo.